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La storia
Montresor

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1892

La lunga storia della Famiglia Montresor vanta degli illustri antenati, come il Conte Claude de Montresor, consigliere del Duca d’Orleans nella Francia del XVII secolo. A metà del 1600 un ramo della casata si trasferì in Veneto nei pressi del Lago di Garda, zona nota per le qualità dei suoi terreni morenici, e lì trovò l’ambiente adatto per continuare a maturare una delle principali attività di famiglia: la viticoltura. Nel 1892 Giacomo Montresor diede vita alle Cantine Giacomo Montresor.

1921

La nascita della bottiglia satinata

Giacomo, nelle cui vene scorreva il sangue del pittore, nel 1904 disegnò un suo nuovo progetto: una bottiglia dalle curve sinuose che univa le forme di un classico fiasco di vino e di una bottiglia di vetro.

Nel 1906 la prima bottiglia “Mula” venne esportata oltre oceano, negli Stati Uniti; e con l’inizio delle esportazioni iniziarono i problemi logistici.
Il lungo viaggio dall’Italia agli Stati Uniti divenne un gioco d’azzardo per ogni singola bottiglia. Non essendo considerato un prodotto di lusso, in quegli anni il vino veniva spesso stoccato sul ponte della nave e le bottiglie erano in casse di legno aperte da 16 pezzi. Il sole dell’Oceano spingeva ad ossidazioni e rifermentazioni.

Giacomo non si lasciò vinto e iniziò a satinare la bottiglia per proteggere il suo prezioso contenuto. Ci vollero 15 anni ma infine, nel 1921 la bottiglia Satinata fece la sua comparsa.

1941

La nuova linea dedicata ai fiaschi dei vini veronesi

Nel 1941 Bruno, figlio del Fondatore, che oramai aveva preso le redini dell’Azienda, inizia a produrre i FIASCHI destinati alle migliaia di clienti in NORD AMERICA ed ITALIA.

1946

Prima bottiglia di Recioto Rustego Amaro e prima spedizione in Canada.

Dopo diversi anni di perfezionamenti in campo enologico nasce il primo Recioto Amaro della Valpolicella: il Rustego. Un vino assolutamente nuovo per l’epoca, frutto dell’appassimento che si svolgeva sulle arelle della Corvina.

1951

L’anima innovativa di Montresor e il lancio del Bitter

Le Cantine Montresor sono state fino ai primi anni ‘50 tra i protagonisti italiani nel mondo dei Bitter, tanto che fu sviluppata una divisione “Montresor vini ed aperitivi” che produsse e distribuì per 40 anni molti prodotti destinati al bere miscelato.

Gelosamente conservate in azienda restano le missive con cui il Fondatore Giacomo Montresor presentò alla Stazione Sperimentale di Enologia nel 1951, il suo Spritz.

1956

Inizio spumantizzazione

E nel 1956 acquista la prima autoclave per la spumantizzazione. Inizia così la lunga tradizione di Montresor nella produzione di spumanti di qualità, portando in anni di sperimentazione a definire il “Metodo Charmat Lungo Montresor”. Uno dei primi prodotti ad essere spumantizzato fu il Recioto, di cui alcune vecchie bottiglie sono ancora conservate nelle Cantine storiche dell’Azienda.

1969

L’Amarone Montresor sbarca in Canada

Dagli anni ‘50 in Canada riprende il flusso migratorio degli Italiani in cerca di una nuova vita, le città più interessate saranno Toronto (nella provincia dell’Ontario) e Montréal (in Québec) dove la comunità italiana andrà a creare la famosa Petite Italie (la piccola Italia).

È il momento di portare il nome della Valpolicella anche in quelle zone. Nel 1952 una nave salpa dalle coste italiane dirette al porto di Québec City, a bordo ci sono le prime casse di legno identificate da un marchio a fuoco: “Vini Classici Veronesi Montresor”.

Pochi anni dopo in Canada viene presentata la prima bottiglia di Amarone della Valpolicella D O C nella bottiglia satinata, tutt’ora un icona del vino in Nord America

Nel 1969 L’Amarone Montresor viene listato presso il Monopolio Canadese del Québec.

1991

Nascita della linea Capitel della Crosara

Come un uomo si forma ed è fatto di piccoli momenti di vita, per il vino è lo stesso.
Le piccole attenzioni portano sempre a rivelare profondità che a volte non ci è dato di vedere subito; ma se ci soffermiamo per qualche istante e ci immergiamo nelle colline della Valpolicella tutto ci apparirà più chiaro. I profumi, la consistenza del terreno, i suoni, le persone che da generazioni si prendono cura di questo meraviglioso territorio.

Da questo dipinto sensoriale nasce il bisogno che ha portato Montresor a dare i natali alla linea Capitel della Crosara. Un bisogno, quasi un istinto, di trovare una via per racchiudere in una bottiglia le meravigliose sensazioni che si provano a camminare su quelle colline. Vini che non dovevano avere nessun tipo di filtro ma rimanere puri per non perdere il collegamento al proprio terroir.
Come in una danza perfetta, gli elementi di questi vini si scambiano, si intrecciano, si spingono più in alto, e con eleganza ti mostrano loro madre: la Valpolicella.


1892

La lunga storia della Famiglia Montresor vanta degli illustri antenati, come il Conte Claude de Montresor, consigliere del Duca d’Orleans nella Francia del XVII secolo. A metà del 1600 un ramo della casata si trasferì in Veneto nei pressi del Lago di Garda, zona nota per le qualità dei suoi terreni morenici, e lì trovò l’ambiente adatto per continuare a maturare una delle principali attività di famiglia: la viticoltura. Nel 1892 Giacomo Montresor diede vita alle Cantine Giacomo Montresor.

1921

La nascita della bottiglia satinata

Giacomo, nelle cui vene scorreva il sangue del pittore, nel 1904 disegnò un suo nuovo progetto: una bottiglia dalle curve sinuose che univa le forme di un classico fiasco di vino e di una bottiglia di vetro.

Nel 1906 la prima bottiglia “Mula” venne esportata oltre oceano, negli Stati Uniti; e con l’inizio delle esportazioni iniziarono i problemi logistici.
Il lungo viaggio dall’Italia agli Stati Uniti divenne un gioco d’azzardo per ogni singola bottiglia. Non essendo considerato un prodotto di lusso, in quegli anni il vino veniva spesso stoccato sul ponte della nave e le bottiglie erano in casse di legno aperte da 16 pezzi. Il sole dell’Oceano spingeva ad ossidazioni e rifermentazioni.

Giacomo non si lasciò vinto e iniziò a satinare la bottiglia per proteggere il suo prezioso contenuto. Ci vollero 15 anni ma infine, nel 1921 la bottiglia Satinata fece la sua comparsa.

1941

La nuova linea dedicata ai fiaschi dei vini veronesi

Nel 1941 Bruno, figlio del Fondatore, che oramai aveva preso le redini dell’Azienda, inizia a produrre i FIASCHI destinati alle migliaia di clienti in NORD AMERICA ed ITALIA.

1946

Prima bottiglia di Recioto Rustego Amaro e prima spedizione in Canada.

Dopo diversi anni di perfezionamenti in campo enologico nasce il primo Recioto Amaro della Valpolicella: il Rustego. Un vino assolutamente nuovo per l’epoca, frutto dell’appassimento che si svolgeva sulle arelle della Corvina.

1951

L’anima innovativa di Montresor e il lancio del Bitter

Le Cantine Montresor sono state fino ai primi anni ‘50 tra i protagonisti italiani nel mondo dei Bitter, tanto che fu sviluppata una divisione “Montresor vini ed aperitivi” che produsse e distribuì per 40 anni molti prodotti destinati al bere miscelato.

Dai primi anni ‘90 si decide di concentrarsi sulla produzione vitivinicola, mantenendo solo il prodotto più storico e rappresentativo: l’aperitivo.

Gelosamente conservate in azienda restano le missive con cui il Fondatore Giacomo Montresor presentò alla Stazione Sperimentale di Enologia nel 1951, il suo Spritz.

1956

Inizio spumantizzazione

Il Commendatore Bruno, sempre alla ricerca di innovazione e prodotti nuovi, decide di investiree dedicare risorse ad un prodotto non prettamente tipico della zona: lo Spumante.
E nel 1956 acquista la prima autoclave per la spumantizzazione. Inizia così la lunga tradizione di Montresor nella produzione di spumanti di qualità, portando in anni di sperimentazione a definire il “Metodo Charmat Lungo Montresor”.

Uno dei primi prodotti ad essere spumantizzato fu il Recioto, di cui alcune vecchie bottiglie sono ancora conservate nelle Cantine storiche dell’Azienda.

1969

L’Amarone Montresor sbarca in Canada

Dagli anni ‘50 in Canada riprende il flusso migratorio degli Italiani in cerca di una nuova vita, le città più interessate saranno Toronto (nella provincia dell’Ontario) e Montréal (in Québec) dove la comunità italiana andrà a creare la famosa Petite Italie (la piccola Italia).

È il momento di portare il nome della Valpolicella anche in quelle zone. Nel 1952 una nave salpa dalle coste italiane dirette al porto di Québec City, a bordo ci sono le prime casse di legno identificate da un marchio a fuoco: “Vini Classici Veronesi Montresor”.

Pochi anni dopo in Canada viene presentata la prima bottiglia di Amarone della Valpolicella D O C nella bottiglia satinata, tutt’ora un icona del vino in Nord America.

Nel 1969 L’Amarone Montresor viene listato presso il Monopolio Canadese del Québec.

1991

Nascita della linea Capitel della Crosara

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Come un uomo si forma ed è fatto di piccoli momenti di vita, per il vino è lo stesso.
Le piccole attenzioni portano sempre a rivelare profondità che a volte non ci è dato di vedere subito; ma se ci soffermiamo per qualche istante e ci immergiamo nelle colline della Valpolicella tutto ci apparirà più chiaro. I profumi, la consistenza del terreno, i suoni, le persone che da generazioni si prendono cura di questo meraviglioso territorio.
Da questo dipinto sensoriale nasce il bisogno che ha portato Montresor a dare i natali alla linea Capitel della Crosara. Un bisogno, quasi un istinto, di trovare una via per racchiudere in una bottiglia le meravigliose sensazioni che si provano a camminare su quelle colline.

Vini che non dovevano avere nessun tipo di filtro ma rimanere puri per non perdere il collegamento al proprio terroir.
Come in una danza perfetta, gli elementi di questi vini si scambiano, si intrecciano, si spingono più in alto, e con eleganza ti mostrano loro madre: la Valpolicella.

2022

Fondazione del Museo del Vino

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130 anni raccontati nel Museo del vino

Il vino è un’esperienza immersiva da vivere a 360 gradi tra racconto, cultura e territorio. Il nostro percorso inizia con la storia delle nostre cantine, indissolubilmente legate alla città di Verona. La nostra struttura si trova infatti a due passi dal centro storico.

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